Ultrasuoni per l’internista
Humanitas University,
Via Rita Levi Montalcini 4,
20072 Pieve Emanuele (MI)
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La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia più comunemente riscontrata nella pratica clinica quotidiana ed ha una prevalenza che cresce progressivamente con l’età. La presenza di questa aritmia
costituisce un importante fattore di rischio per gli eventi tromboembolici, in particolare per lo stroke che, nei pazienti affetti da FA, ha una frequenza che è circa 5 volte più elevata. Inoltre, il rischio di stroke nei pazienti con FA è più elevato nel paziente anziano con il risultato che, non solo i pazienti anziani hanno maggior probabilità di avere FA ma hanno anche, in presenza di quest’ultima, maggior probabilità di andare incontro ad uno stroke dei pazienti giovani.
Una corretta gestione del paziente affetto da questa patologia presuppone l’impiego di numerose terapie quali gli antiaritmici e gli anticoagulanti. Il tromboembolismo venoso (TEV), termine che include la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare, è in termini di prevalenza la terza forma di malattia cardiovascolare dopo l’infarto del miocardio e lo stroke, con una incidenza nella popolazione giovane di un caso ogni 1000 per anno ma che aumenta fino a 1 su 100 per anno nella popolazione con oltre 65 anni.
La manifestazione più frequente è la trombosi venosa profonda o TVP, mentre l’embolia polmonare (EP) ne è la conseguenza acuta più temibile, spesso ancora fatale con una mortalità che può riguardare il 15% entro i primi tre mesi dall’evento acuto (in un quarto dei casi si manifesta come morte improvvisa). Il tromboembolismo venoso è estremamente subdolo e la diagnosi solamente clinica è spesso fallace in quanto in alcuni casi decorre in modo quasi completamente asintomatico e può quindi essere un riscontro occasionale e in altri si manifesta con sintomi e segni clinici evidenti ed importanti, non sempre però specifici in quanto comuni a condizioni cliniche completamente differenti (ipodermiti, ematomi, polmoniti, riacutizzazioni etc). E’ quindi di fondamentale importanza nei casi sospetti effettuare le corrette indagini strumentali ed impostare una adeguata terapia per evitare l’insorgenza di complicanze anche fatali (TEP acuta, cuore polmonare cronico, sindrome post-trombotica arti inferiori).
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Chairperson
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Corrado Lodigiani Responsabile Centro Trombosi & Malattie Emorragiche,
Humanitas Research Hospital
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Codice Ecm: 5553-326644
Avranno diritto ai crediti ECM solo coloro che saranno presenti almeno al 90% della durata del corso, avranno superato la verifica dell’apprendimento consistente in una prova pratica e consegnato la scheda di valutazione evento.
OBIETTIVO NAZIONALE
Contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici di ciascuna professione, di ciascuna specializzazione e di ciascuna attività ultraspecialistica, ivi incluse le malattie rare e la medicina di genere.
DESTINATARI
35 medici chirurghi con specializzazione in Medicina Interna, Ematologia, Cardiologia.